Dove il tempo corre veloce. Dove il cielo blu salta le presentazioni e si riflette nello specchio d’acqua. Con la coda dell’occhio un coleottero strizza le ali e vola via, la libellula lo segue e incomincia la danza. Un posto perfetto per leggere e rimanere incantati dalla natura. Fra le colline dipinte di verde, d’estate i suoni sono più vivi: si sentono le cicale e poco più in là, a un passo dall’ombra, due ragazzi seduti su un prato ascoltano il cinguettio e il frinire. Scostandosi i capelli dal pallido viso, la ragazza posa piano il libro che ha sul grembo e apre i suoi occhi alla distesa: un perfetto cielo blu disegna i confini di un laghetto, poco distante dal Santuario che sembra un disegno, anche lui. Un castello fatato dalla cupola azzurra e dalle guglie gotiche. Il Santuario di Castelpetroso. Da lì non si vede. Ma la ragazza aveva impressa nella mente l’immagine di quel luogo incantato immerso fra le colline verdi d’estate. Il caldo si fa sentire; quindi i ragazzi si spostano più in là dove l’ombra di un (pino?) sembra proprio il ricamo di una nonna, che con cura l’ha intessuto fra i fili d’erba per lasciar riposare i due giovani dopo l’arsura del giorno. E’ proprio qui che pensando a ciò che di bello doveva arrivare, si misero entrambi con la pancia all’aria. Uno con il suo giornale, un quotidiano, l’altra con un libro poggiato sui ginocchi. Che bello stare d’estate al fresco, ad un passo da un meraviglioso castello incantato, immersi fra il verde e l’azzurro delle acque! Poco più in là due o tre pescatori fiammeggiano con gli occhi alla ricerca del prossimo luogo da esplorare con le loro canne da pesca: due di loro hanno già pescato cinque o sei pesci, che ributteranno a lago? L’altro con fare spiccio si appresta a spostarsi, anche lui in una zona d’ombra. Fa caldo finanche sulle sponde del lago, dove l’aria dovrebbe essere rinfrescata dal tiepido vento che tira sull’acqua. Più o meno mezz’ora dopo, le pagine del libro che stava leggendo la ragazza diventarono più belle e più sottili, al punto che dovette fermarsi per riprendere fiato dalla lettura. Il ragazzo leggeva il suo giornale con fare tranquillo. All’ombra la calma la faceva da padrone mentre la ragazza leggeva sul libro: “Bisogna meditare e silenziare il cervello”. Era proprio vero. Un’ora di paesaggi, libellule (e lucertole) al lago, e tutta la vita che veniva dopo sembrava scorrere in maniera positiva, più allegra e più spensierata.
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Ecco i miei articoli pubblicati su Astronomitaly - Astrotourism.com! (Sono dal più recente al più vecchio, in ordine di pubblicazione)
IN ITALIANO (www.astronomitaly.com): • Restaurata la prima ripresa video di un'eclissi di Sole: risale al 1900 ( 8 giugno 2019) • Il cielo del mese di giugno 2019. Stelle fantasma, pianeti visibili, costellazioni... (31 maggio 2019) • 10 App per osservare il cielo stellato con lo smartphone (27 maggio 2019) • Mercurio show: il transito dell'11 novembre sarà uno spettacolo! (23 maggio 2019) • Eclissi di Luna del 16 luglio 2019: uno spettacolo da non perdere! (20 maggio 2019) • Le stelle cadenti più belle e suggestive del 2019 (9 maggio 2019) • Il cielo del mese di maggio: costellazioni, pianeti, asteroidi... (3 maggio 2019) • Il Sole, 5 curiosità sulla nostra stella (2 maggio 2019) • 3 curiosità su Giove, il pianeta simile a una stella. (27 aprile 2019) • Liridi, naso all'insù per le stelle cadenti di aprile. (15 aprile 2019) • Eventi astronomici di aprile 2019: guida all'osservazione. (11 aprile 2019) IN INGLESE (www.astrotourism.com): • The first video of a solar eclipse has been restored: it dates back to 1900 • The sky of June 2019. Ghost stars, visible planets, constellations... (31 maggio 2019) • 10 Apps to observe the starry sky with your smartphone (27 maggio 2019) • The transit of Mercury of 11 November will be a show! (23 maggio 2019) • Moon eclipse of July 16, 2019: a show not to be missed! (20 maggio 2019) • The most beautiful and evocative shooting stars of 2019 (9 maggio 2019) • The sky of May: constellations, planets, asteroids... (3 maggio 2019) • Sun: 5 curiosities about our star. (2 maggio 2019) • 3 curiosities about Jupiter, the star-like planet. (27 aprile 2019) • Lyrids, upturned nose for falling stars in April. (15 aprile 2019) • Astronomical events of April 2019: guide to observation. (11 aprile 2019) (in fase di aggiornamento) Se vi va, ditemi cosa pensate degli articoli nei commenti! Grazie! Dallo stormire dei piccioni in piazza San Marco alla vivacità dei calli e dei campielli... tutto in rockeggiante stile Veneziano! Si fa presto a dire Venezia; costeggiando sponde e rive della “sempiterna” città dei calli... capisci sempre un po’ di più, passo dopo passo, che Venezia sta alla cultura, alla bellezza e all’”Unicornicità”... come la cartina che hai appena comprato, di Venezia, rilegata e ben piegata, sta bene nel taschino posteriore dei tuoi jeans. E che sì, è la città che stupirà. Perché a ogni scorcio, un fotogramma perfetto e allo stesso tempo dettagliatamente scandito ti farà perdere il senso dell’orientamento in un bagno inesatto di sentimenti. Senso che poi ritroverai subito, senza che cartine e punti di riferimento ti dicano dove andare, raccapezzandoti in ogni angolo con un nuovissimo pezzo di te, che avevi forse smarrito e che ritrovi in una marea di stradine di acqua salata che ti disegnano a poco a poco. Fellini l’aveva descritta come uno “spettro sulle sabbie del mare, così debole, così quieta, così spoglia di tutto, tranne che della sua grazia” e aveva dedicato a Lei nel 1976 “Casanova”; il maestro del surrealismo cinematografico italiano ne era entusiasta e affascinato, quasi un’ossessione Venezia per lui, con le sue contraddizioni, la perfezione inesatta del Carnevale che si spinge al di là del semplice estro e si deforma a seconda dello sguardo. Ecco ad un primo sguardo Venezia chiama a raccolta tutti i sensi senza dire una parola. Tacitamente scorre di calle in calle e senza dirti né come né perché ti sta già portando nella sua complice e chiara bellezza, con l’intento di destabilizzarti e portarti in un surreale mondo parallelo. In cui ad autostrade di cemento e asfalto si sostituiscono canali in cui ci sono il taxi, l’autobus e il corriere espresso che viaggiano come niente fosse. Per non parlare del periodo del Carnevale... infatti, accanto a chi si perde nei vicoli si può quasi ignorare che a cinque metri passi una donna che con un drappeggiante vestito verde chiaro, ti guarda e anche lei come niente fosse si muove tra i vicoli serpeggiando fra i passanti, e poi un’altra persona vestita da caleidoscopici dettagli di un abito cinquecentesco si appresta a divertire con pose e colori nuovi, mai visti. Si fa presto a dire Venezia; la magnificenza del disegno perfetto unita al chiaro intento di sconvolgere, anche qui, di piazza San Marco, non fa altro che ribadire a chiare lettere le intenzioni della città lagunare... Che di per sé sono fulgide come il Sole: sconvolgere e strabiliare. Piazza San Marco è un chiaro esempio delle diverse sfaccettature da cui si può guardare la città: c’è il lato dei rivoli e canali di Dorsoduro, Cannaregio, San Polo e Santa Croce, conclamate arterie che fanno della città punto di riferimento per artisti e sognatori, e c’è il lato maestoso e ineffabile di San Marco, una delle basiliche più visitate del mondo. Non si può non rimanerne accecati. Più in là del Ponte dei Sospiri, una gondola fa il suo tratto di mare occhieggiando un po’ la maschera vestita di blu, oro, bianco, nero sotto il peso degli occhi dei passanti. Macchine fotografiche alla mano, turisti si affaccendano per capire e carpire i segreti della città dai mille volti, ignari che poco più in là ci sarà un altro scorcio da fotografare e ammirare ammaliati. Perdere il senso del tempo affiancati a donne, uomini vestiti come in una commedia dell’Arte ti fa credere di camminare fuori da ogni logica, eppure non c’è miglior modo di perdersi che ricongiungersi a se stessi annegando nella bellezza di una passeggiata per le “vie” acquose della città, dal ponte di Rialto a San Marco su una gondola per assaporare l’esperienza veneziana in tutto il suo splendore. Ricchezza dal punto di vista paesaggistico, culturale, storico ed emozionale, Venezia lascia nel cuore ogni genere di sensazione. E che dire, perdersi fra i calli per ritrovarsi che so, al Ponte dei Sospiri, al Ghetto o ad un bar che serve tipiche frittelle veneziane è d'obbligo per chi vuole coronare il sogno di tuffarsi in un mondo senza eguali, senza tempo dove fra lo spazio di una colazione sul canale e quello di un quadro del Canaletto a Palazzo Ducale c'è tutta l'atmosfera saziante e ineffabile di una città unica al mondo. © Photos by Pier Francesco Petrollini Michelangelo Buonarroti inaugura l'arte moderna e concettuale con il "non-finito". L'interpretazione di Giorgio Vasari. "Non ha l’ottimo artista alcun concetto c’un marmo solo in sé non circonscriva col suo superchio, e solo a quello arriva la man che ubbidisce all’intelletto." Michelangelo Buonarroti – Rime (151) Quando prendeva cesello e martello, Michelangelo già nel ‘500 scolpiva più di mezzo secolo fa opere destinate al mio sito web… Scherzi a parte, la lunga lista dei capolavori michelangioleschi annovera fra le tante, opere che rimarranno nella storia per avere inaugurato l’arte moderna e concettuale. Il Non-finito di Michelangelo offre lo spunto perfetto da cui partire per contemplare insieme una serie di situazioni artistiche, scientifiche, culturali in cui il “Non-finito” è considerato come qualcosa di innovativo e di rilevante. Partiamo con ordine, e per ordine qui intendiamo con Vasari... Il critico d’arte cinquecentesco rifletteva sul senso del non-finito di Michelangelo con queste parole: “Il non finito di Michelangelo riflette l’umanità delle sue idee che si pongono sempre oltre la capacità delle sue mani". Ad una prima occhiata potremmo asserire che il Non finito di Michelangelo sia sintomo di una insoddisfazione. L’artista, in quanto conscio della sua “finitezza”, d’altro canto ci suggerisce come i limiti soggettivi possano portare Michelangelo a non completare le sue opere; nel libro “arte Antica e Moderna” (1958) troviamo un estratto di Paola Barocchi a tal proposito: “Vasari infatti inizialmente aderisce alla tesi dell’incontentabilità dell’artista, ma subito dopo la determina come consapevolezza di “errore”. L’incontentabilità michelangiolesca non poteva fondarsi ad incapacità oggettiva. All’”errore del Buonarroti il Vasari deve cercare una ragione ben diversa e finisce col trovarla nella consapevolezza dei propri limiti soggettivi e nell’insonne impegno di superarli. Il non-finito assurge per questa via a manifestazione della libertà creativa, della “licenza di Michelangelo”; ed è Michelangelo l’artista del non-finito in quanto campione dell’anticanonismo cinquecentesco.” Nell’estetica del Cinquecento finitezza equivaleva infatti a perfezione. Il genio dell’artista Rinascimentale sta nell’avere scardinato i principi fondamentali dell’arte dell’epoca inaugurando la stagione dell’arte moderna e concettuale. |
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Luglio 2019
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