Mi piace pensare all’alba, al risveglio
ad un canto chiassoso e rumoroso freddo come le spire di un serpente. Mi piace di notte andare a cercare le rime, così che possa fuggire dal morso, mi piace pensare di sbagliare, attendere, spegnere i silenzi e marciare, sgretolare tutto ciò che non serve per arrivare al nocciolo, spogliare l’esistenza dall’insensato e andare, lontano e cercare un’eternità...
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E questo dì di foggia australe,
pullula sui nervi iniettando echi di rime morte, come sui cieli riverbera il mio cuor che solo accorre dopo la tempesta dentro la marea a riordinar il filo sottile che lega il Sole... Sbatto le ali ma arrivo sotto terra;
scaccio via pensieri ma mi sotterrano. Pullula il cielo di indizi, che non sanno dirmi da che parte andare. ... |
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