Dallo stormire dei piccioni in piazza San Marco alla vivacità dei calli e dei campielli... tutto in rockeggiante stile Veneziano! Si fa presto a dire Venezia; costeggiando sponde e rive della “sempiterna” città dei calli... capisci sempre un po’ di più, passo dopo passo, che Venezia sta alla cultura, alla bellezza e all’”Unicornicità”... come la cartina che hai appena comprato, di Venezia, rilegata e ben piegata, sta bene nel taschino posteriore dei tuoi jeans. E che sì, è la città che stupirà. Perché a ogni scorcio, un fotogramma perfetto e allo stesso tempo dettagliatamente scandito ti farà perdere il senso dell’orientamento in un bagno inesatto di sentimenti. Senso che poi ritroverai subito, senza che cartine e punti di riferimento ti dicano dove andare, raccapezzandoti in ogni angolo con un nuovissimo pezzo di te, che avevi forse smarrito e che ritrovi in una marea di stradine di acqua salata che ti disegnano a poco a poco. Fellini l’aveva descritta come uno “spettro sulle sabbie del mare, così debole, così quieta, così spoglia di tutto, tranne che della sua grazia” e aveva dedicato a Lei nel 1976 “Casanova”; il maestro del surrealismo cinematografico italiano ne era entusiasta e affascinato, quasi un’ossessione Venezia per lui, con le sue contraddizioni, la perfezione inesatta del Carnevale che si spinge al di là del semplice estro e si deforma a seconda dello sguardo. Ecco ad un primo sguardo Venezia chiama a raccolta tutti i sensi senza dire una parola. Tacitamente scorre di calle in calle e senza dirti né come né perché ti sta già portando nella sua complice e chiara bellezza, con l’intento di destabilizzarti e portarti in un surreale mondo parallelo. In cui ad autostrade di cemento e asfalto si sostituiscono canali in cui ci sono il taxi, l’autobus e il corriere espresso che viaggiano come niente fosse. Per non parlare del periodo del Carnevale... infatti, accanto a chi si perde nei vicoli si può quasi ignorare che a cinque metri passi una donna che con un drappeggiante vestito verde chiaro, ti guarda e anche lei come niente fosse si muove tra i vicoli serpeggiando fra i passanti, e poi un’altra persona vestita da caleidoscopici dettagli di un abito cinquecentesco si appresta a divertire con pose e colori nuovi, mai visti. Si fa presto a dire Venezia; la magnificenza del disegno perfetto unita al chiaro intento di sconvolgere, anche qui, di piazza San Marco, non fa altro che ribadire a chiare lettere le intenzioni della città lagunare... Che di per sé sono fulgide come il Sole: sconvolgere e strabiliare. Piazza San Marco è un chiaro esempio delle diverse sfaccettature da cui si può guardare la città: c’è il lato dei rivoli e canali di Dorsoduro, Cannaregio, San Polo e Santa Croce, conclamate arterie che fanno della città punto di riferimento per artisti e sognatori, e c’è il lato maestoso e ineffabile di San Marco, una delle basiliche più visitate del mondo. Non si può non rimanerne accecati. Più in là del Ponte dei Sospiri, una gondola fa il suo tratto di mare occhieggiando un po’ la maschera vestita di blu, oro, bianco, nero sotto il peso degli occhi dei passanti. Macchine fotografiche alla mano, turisti si affaccendano per capire e carpire i segreti della città dai mille volti, ignari che poco più in là ci sarà un altro scorcio da fotografare e ammirare ammaliati. Perdere il senso del tempo affiancati a donne, uomini vestiti come in una commedia dell’Arte ti fa credere di camminare fuori da ogni logica, eppure non c’è miglior modo di perdersi che ricongiungersi a se stessi annegando nella bellezza di una passeggiata per le “vie” acquose della città, dal ponte di Rialto a San Marco su una gondola per assaporare l’esperienza veneziana in tutto il suo splendore. Ricchezza dal punto di vista paesaggistico, culturale, storico ed emozionale, Venezia lascia nel cuore ogni genere di sensazione. E che dire, perdersi fra i calli per ritrovarsi che so, al Ponte dei Sospiri, al Ghetto o ad un bar che serve tipiche frittelle veneziane è d'obbligo per chi vuole coronare il sogno di tuffarsi in un mondo senza eguali, senza tempo dove fra lo spazio di una colazione sul canale e quello di un quadro del Canaletto a Palazzo Ducale c'è tutta l'atmosfera saziante e ineffabile di una città unica al mondo. © Photos by Pier Francesco Petrollini
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Luglio 2019
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